Proiettili

Urlo al mondo
silenzio.
Il mio corpo abbandonato sul letto
Inizio ad accusare di quello che ti ho detto,
che poi, non è neanche vero, lo ammetto
ho giurato d’esser morta dentro, ma non lo accetto,
credo, aspetto.
Sto qua seduta, ad assaporare il nulla
Tra i tuoi ricordi come culla,
nel mio silenzio come tomba.
Prego
racconta.
M’hai dato sentenza
D’amore perduto,
stai lasciando assenza.
Delle mie grida non c’è suono
perché affogo
nelle tue strade dissestate
in cui le parole echeggiano
in apnea,
feriscono come proiettile,
demoliscono macigni
già crollati:
dissestati.

Una risposta a "Proiettili"

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